EN - The finance ministers and central bankers meeting in Stresa at the G7 discussed, from 23 to 25 may, three fronts: the fight against China's unfair trade practices, aid to Ukraine and a possible global minimum tax.
IT - I ministri finanziari e i banchieri centrali riuniti in Italia a Stresa al G7 hanno discusso dal 23 al 25 maggio, su tre fronti : il contrasto alle pratiche commerciali scorrete della Cina, gli aiuti all’Ucraina e una eventuale tassa minima globale.
Il caso della sovracapacità produttiva della Cina
Ministri finanziari e banchieri centrali del G/ hanno convenuto, seppur con dei distinguo, sulla necessità di «una risposta comune» a livello di G7 alla sovracapacità produttiva raggiunta dalla Cina, grazie alle sovvenzioni statali. Nel mirino l’over-export cinese verso i mercati globali con prodotti a basso costo.
L’impressione è che sia complicato delineare modalità concrete per contrastare le pratiche commerciali scorrette. «Serve una risposta comune, perché si tratta di produzioni sussidiate dallo Stato cinese che arrivano sui mercati internazionali in settori decisivi per le nostre economie» ha detto il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.
Il “caso cinese” era già stato sollevato Janet Yellen giovedì. Secondo il Segretario al Tesoro Usa bisogna adoperarsi per scongiurare lo spiazzamento delle imprese dei paesi dove la Cina esporta, in regime, de facto, di concorrenza sleale. Senza scadere in toni da guerra commerciale con Pechino, Yellen ha lanciato un messaggio forte alla Cina, sebbene è dell’idea che comunque ogni Stato decide come difendere la propria industria. «Dobbiamo assolutamente evitare una guerra commerciale con la Cina» - ha detto il ministro francese Le Maire senza però «sforzi per difendere i nostri interessi». L’omologo tedesco Lindner è apparso più diplomatico: «Le guerre commerciali non possono essere vinte, producono solo perdenti».
Gentiloni ha indicato una proposta operativa: «si coordinano le informazioni: cioè se ogni Paese è infornato sulle mosse commerciali fatte dagli altri» evitando quindi dazi nazionali concertandone semmai di comuni.
Il prestito all’Ucraina
Altro tema chiave al G7 di Stresa è la proposta statunitense, da tempo in discussione, di erogare all’Ucraina un prestito o un bond garantito dagli extra-profitti dei beni russi sequestrati. La stragrande maggioranza degli asset russi si trova però in Europa che è divisa su un’azione che potrebbe avere complicati risvolti legali di diritto internazionale. Secondo Gentiloni bisogna «separare legalmente gli extraprofitti dai beni russi. Non si parla dunque di confisca dei beni di uno Stato sovrano (che sarebbe legalmente difficile da fare), ma solo dei profitti che quei beni producono». Le delegazioni tedesca e francese sono apparse caute sul fronte sequestri alla Russia.
Una tassa minima globale ?
Sull’opportunità o meno di applicare una tassa minima globale si è animato un terzo fronte di confronto al G/. Secondo il ministro francese Le Maire serve «una tassazione minima delle persone più ricche al mondo. È una questione di giustizia. È una questione di efficienza».
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