La Commissione europea ha proposto un price cap a 275 euro a megawattora. Cresce però lo scetticismo sulla proposta al punto che tra i 15 Paesi Ue favorevoli al price cap, guidati da Francia, Italia e Spagna, si dovrebbe concordare una risposta comune alla proposta della Commissione europea ritenuta "insufficiente".
Lo si apprende da fonti del governo francese che con i partner fanno appello allo stesso esecutivo Ue affinché "riveda molto significativamente al rialzo le sue ambizioni per contenere i picchi di prezzo" sul mercato del gas.
Significativo il commento alla notiza del Commissario agli affari economici Gentiloni: 'E' un segnale, che sia sufficiente vedremo'.
La posizione dei principali Paesi membri
Per la Francia "il tetto al prezzo del gas proposto dalla Commissione Europea taglia l'aumento dei prezzi in casi veramente eccezionali: può essere utile, ma di certo non è una riforma strutturale, né una risposta all'esplosione dei prezzi del gas alla quale deve far fronte l'industria europea. Non è un testo sufficiente". Lo dice la ministra francese della Transizione Energetica Agnès Pannier Runacher, a margine del Consiglio straordinario.
Dalla Germania, da sempre scettica sulla necessità di un price cap, si registra una reazione improntata alla cautela. "C'è ancora molto lavoro davanti a noi", ha commentato Sven Giegold, segretario di Stato presso il ministero federale dell'Economia e dell'azione per il clima della Germania.
Molto critica l'Italia, il cui ministro Picchetto ha spiegato "I Paesi critici sono quindici e vogliono trattare tutto il pacchetto complessivamente", ossia che è esclusa l'approvazione delle misure per la solidarietà senza un'intesa sul price cap. Sull'eventuale controproposta, Pichetto ha detto: "Vedremo durante il Consiglio".
Inapplicabile per la Spagna: "Per come sono state definite le tre condizioni" per l'attivazione del price cap sul gas “sembra uno strumento disegnato precisamente per garantire che non venga mai applicato e questo ci sembra uno scherzo di cattivo gusto da parte della Commissione europea”, ha dichiarato la ministra spagnola per la Transizione ecologica Ribera, al suo arrivo al Consiglio a Bruxelles.
Verso un consiglio straordinario a dicembre
Nel corso della riunione straordinaria dei ministri dell'Energia europei a Bruxelles la presidenza del Consiglio Ue ha deciso, considerando le divergenze nel consesso, di non approvare i testi fino a quando non sarà raggiunta un'intesa sul price cap.
Ogni decisione è cosi rimandata ad un prossimo consiglio straordinario dell'energia che dovrebbe svolgersi a metà dicembre.
Antonio De Chiara@eureconomie.it