L'Unione europea ha registrato nel 2022 un aumento inconsueto dei prezzi dell'energia che è stato ulteriormente aggravato dall'aggressione militare condotta dalla Russia nei confronti dell'Ucraina.
I paesi dell'UE hanno negoziato per mesi cercando, con esiti alterni, di coordinare. attraverso la Commissione europea, i loro sforzi in uno spirito di solidarietà per garantire l'approvvigionamento energetico dell'UE e attenuare l'impatto dei prezzi elevati dell'energia sui consumatori e sull'economia.
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La proposta di Bruxelles del 18 ottobre sul Price cap dinamico e temporaneo
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Price cap dinamico e temporaneo sul prezzo del gas, acquisti comuni e meccanismi per ridurre la disparità nelle forniture. Ad ottobre arriva il via libera del Collegio dei commissari europei alla nuova proposta legislativa sull'energia dell'esecutivo guuidato da Ursula Von der Leyen. Il pacchetto di misure «affronta il caro prezzi del gas e assicura la sicurezza delle forniture per questo inverno», annuncia la Commissione. Tra le principali misure approvate figurano «l'acquisto congiunto di gas, la creazione di un nuovo parametro di riferimento per i prezzi del Gnl entro marzo 2023 e, nel breve termine, un meccanismo di correzione dei prezzi per stabilire un limite di prezzo dinamico per le transazioni sulla borsa del gas Ttf; norme di solidarietà predefinite tra gli Stati membri in caso di carenza di approvvigionamento». La Commissione europea propone di utilizzare fino a 40 miliardi di euro dai fondi di coesione per sostenere i cittadini e le Pmi davanti al caro energia.
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L'accordo sul Gas al Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre
Il Consiglio europeo ha dato il via libera a tarda notte del 20 ottobre all'accordo su un pacchetto di interventi per contrastare la crisi energetica. Il Consiglio ha dato mandato ai ministri dell'Energia che si riuniranno martedì a Lussemburgo di elaborare i dettagli tecnici di una road map per l'applicazione del pacchetto, che contiene le proposte della Commissione con alcune aggiunte.
Le proposte riguardano in primo luogo l'acquisto congiunto di gas, con la sollecitazione a creare dei consorzi di società private e con l'obbligo di negoziare (ma non di acquistare) almeno il 15% del gas. Prevista poi l'elaborazione di un nuovo indice di mercato complementare al Ttf per il gas e nel frattempo l'introduzione di un meccanismo di correzione del mercato per limitare i prezzi eccessivi.
Si tratta, in sostanza, di un price cap, temporaneo e ancora da determinare. C'è anche l'impegno ad analizzare un possibile price cap per il gas utilizzato per la produzione di elettricità , con una valutazione delle possibili conseguenze in particolare per quanto riguarda i flussi di elettricità sussidiata ai Paesi vicini.
Confermata la prossima approvazione del nuovo quadro temporaneo degli aiuti di stato per sostenere le imprese durante l'emergenza energetica. E' previsto anche un elenco di possibili modalità di sostegno da parte degli Stati membri alle famiglie e alle imprese vulnerabili. Per questo saranno destinati 40 mld di euro disponibili dall'ultimo bilancio pluriennale 2014-2020 non ancora spesi e gli investimenti previsti dal pacchetto RepowerEu (300 mld) che dovrebbe essere approvato entro l'anno dal Consiglio e dal Parlamento europeo.
A questo si aggiunge la possibilità di tassare gli extraprofitti delle imprese energetiche.
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Un passo avanti, secondo i vertici delle istituzioni europee
ai margini dell'accordo sul Gas ii presidente Charles Michel ha twittato . «Prevalgono unità e solidarietà . Si è concordato di lavorare su misure per contenere i prezzi dell’energia per le famiglie e le imprese» aggiungendo che a Bruxelles i leader hanno trovato l’intesa per «agire insieme per raggiungere tre obiettivi: fare abbassare i prezzi, garantire l’approvvigionamento e ridurre la domanda».
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha detto che adesso l’Ue ha «una roadmap buona e solida per lavorare sulla nostra strategia», aggiungendo che «ora i ministri dell’energia martedì lavoreremo sulle nostre proposte»
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Un clima rassenerato ?
Il clima tra i Paesi membri è apparso rassenerato. I 27 erano di fatto schierati alla vigilia del Consiglio su due fronti, uno capeggiato da Francia e Italia e l'altro da Germania e Olanda. Semplificando al massimo, alcuni paesi, tra cui appunto l'Italia e la Francia, insistevano per misure d'autorità sul mercato per limitare il forte aumento del prezzo del gas che si sta drammaticamente ripercuotendo sulle bollette elettriche. Altri paesi, tra cui la Germania o l'Olanda e alcuni paesi dell'Est, si sono detti preoccupati da interventi sul mercato, timorosi di assistere a un aumento della domanda o peggio a un calo dell'offerta. Sullo sfondo, poi, c'è sempre la questione di chi deve pagare l'eventuale differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo amministrato.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto (ottimisticamente) che le nuove misure dovranno entrare in vigore «tra fine ottobre e inizio novembre». Draghi, al suo ultime vertice europeo da Premier italiano, ha commentato «è andata bene».
Più cauto il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha lasciato intendere che, se i ministri dell'Energia non riusciranno ad accordarsi, un nuovo vertice potrebbe essere necessario.
Si legge nelle conclusioni: «Il Consiglio europeo si impegna a coordinare strettamente le risposte politiche. Sottolinea l’importanza di uno stretto coordinamento e di soluzioni comuni a livello europeo, ove opportuno, e si impegna a raggiungere i nostri obiettivi politici in modo unitario».
Il comunicato lascia margini diplomatici ampi per una futura evoluzione del dibattito in corso sull'eventuale ricorso al debito comune, del quale però non si parla esplicitamente.
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Il mandato ai ministri dell'energia per la road map del pacchetto
Dal Consiglio europeo è stato dato mandato ai ministri dell'Energia che si riuniranno martedì a Lussemburgo di elaborare i dettagli tecnici di una road map per l'applicazione del pacchetto: acquisti congiunti gas, price cap, sostegni a famiglie e imprese.
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