Via libera dell'Ecofin all'adozione della posizione del Consiglio Ecofin sul RePower. "L'obiettivo è rafforzare l'autonomia strategica dell'Unione diversificando le forniture energetiche e aumentando l'indipendenza e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'Unione".
In termini pratici, la proposta mira ad aggiungere un nuovo capitolo RePowerUe ai piani nazionali di ripresa e resilienza degli Stati membri dell'Ue nell'ambito del Next Generation Ue, al fine di finanziare investimenti e riforme chiave che contribuiranno a raggiungere gli obiettivi di RePowerUe, rende noto il Consiglio Ue.
Le fonti di finanziamento
L'Ecofin ha optato per una combinazione di fonti per finanziare gli interventi: il Fondo per l'innovazione (75%) e la prealimentazione delle quote Ets (25%). L'obiettivo dei 27 ministri delle Finanze è quello di non interrompere il funzionamento del sistema Ets dell'Ue, garantendo al contempo un flusso di entrate credibile.
"Il Consiglio modifica il criterio di assegnazione introducendo una formula che tiene conto della politica di coesione, della dipendenza degli Stati membri dai combustibili fossili e dell'aumento dei prezzi degli investimenti", si legge nella nota sull'intesa raggiunta a Lussemburgo. Nella sua posizione, il Consiglio "limita l'obbligo per gli Stati membri di presentare il capitolo REPowerUe solo ai casi in cui desiderano richiedere un finanziamento aggiuntivo del Recovery sotto forma di prestiti, sostegno a fondo perduto da nuove entrate o nuove risorse trasferite da programmi di gestione condivisa e quindi non aggiornamenti al rialzo del contributo finanziario massimo". Inoltre, consente di includere nell'apposito capitolo RePowerUe le misure della decisione di esecuzione del Consiglio che non sono più realizzabili in caso di aggiornamento al ribasso del giugno 2022 del contributo finanziario massimo. Inoltre, chiarisce che gli Stati membri potranno richiedere il sostegno di un prestito fino al 31 agosto 2023, si legge ancora.
Per ora nessun modello Sure
Ma "la questione" di una nuova emissione di debito comune sul modello del Sure "richiede altre discussioni perché ci sono punti di vista diversi attorno al tavolo", ha detto il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis, al suo arrivo all'Ecofin, rispondendo a una domanda sulla proposta di creare un nuovo strumento comune europeo simile al Sure, lanciata dai commissari europei per l'Economia e il Mercato interno, Paolo Gentiloni e Thierry Breton, in un intervento pubblicato su diverse testate europee tra cui il Corriere della Sera. Di che si tratta? "Quello che abbiamo fatto con Sure durante la pandemia era una proposta interessante e quel modello basato sui prestiti potrebbe essere realistico", ha confermato ieri Gentiloni, al suo arrivo alla riunione dell'Ecofin, precisando che l'obiettivo "è aumentare la solidarietà per evitare la frammentazione, e non criticare questo o quello Stato". "Se vogliamo evitare la frammentazione ci serve un alto livello di solidarietà e dobbiamo mettere in campo qualche altro strumento comune", ha sottolineato.
Antonio De Chiara@euroeconomie.it