EN : On the economic front, Mario Draghi's reports on European competitiveness and Enrico Letta on the single market will outline possible avenues which will fuel the political debate.
IT : Sul fronte economico, i rapporti di Mario Draghi sulla competitività europea e di Enrico Letta sul mercato unico delineeranno le possibili strade che alimenteranno il dibattito politico.
Enrico Letta ha alacremente lavorato per sei mesi al rapporto sul futuro del mercato unico e lo presenta al Consiglio europeo di questa terza settimana di aprile. Mario Draghi sta redigendo un rapporto sulla competitività dell’UE, che consegnerà dopo le elezioni europee di giugno.
Nel rapporto Letta indica urgenti misure per promuovere una “strategia industriale competitiva” in grado di competere con l’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti, anche ricorrendo a risorse da attingere dagli aiuti di Stato a livello europeo. Il presidente dell'Istituo Delors ritiene urgente sviluppare le capacità europee per essere autonomi in ambito strategico. E' necessario, secondo Letta, una strategia di coordinamento fra istituzioni, sistemi produttivi, rappresentanti dei lavoratori per un accordo da attuare nella prossima legislatura. Le 150 pagine del rapporto Letta stanno avendo sui media il dovuto risalto, essendo considerate delle linee guida per la programmazione economica della Commissione europea che seguirà l'esito delle elezioni europee.
Dal canto suo, Mario Draghi ha anticipato, all'incontro Ue di alto livello del 15 e 16 aprile sul pilastro dei diritti sociali a La Hulpe in Belgio, alcune linee guida del rapporto sulla competitività, suscitando un notevole battage mediatico. Il suo monito è risuonato autorevolmente nelle capitali e nei piani alti dei protagonisti dell'economia europea, inclusi i sindacati dei lavoratori. manca una strategia industriale comune, che è prioritaria. “Proporrò un cambiamento radicale”. e spiega: l’Ue investe meno di Usa e Cina in digitale, tecnologie e difesa. Per accelerare occorre un nuovo strumento per coordinare le politiche economiche, anche con investimenti dei privati. Per farlo bisogna andare avanti sul mercato unico dei capitali, anche lasciando fuori chi dei 27 non è d’accordo.
staff @euroeconomie.it