Le previsioni economiche d'autunno sono state presentate dalla Commissione europea giovedi 11 novembre. Per il 2021 le stime sono state riviste al rialzo: 5 per cento per l'Ue a 27 e l'area euro contro il 4,2 delle previsioni di primavera. Per il 2022 il quadro è praticamente identico a quello di sei mesi fa: 4,3 per cento per l'Ue a 27 e l'area euro.
Il rimbalzo dell'economia dell'Unione europea dopo la recessione provocata dalla pandemia di Covid-19 è più forte di quanto previsto, con Italia e Francia che fungono da motore della ripresa, ma iniziano a soffiare "venti contrari" a partire dal rischio che l'inflazione si riaffacci con costanza nell'eurozona.
Dopo diversi anni di bassa inflazione, la forte ripresa dell'attività economica nell'UE e in molte economie avanzate è stata accompagnata da una ripresa dell'inflazione superiore alle previsioni.
L'inflazione annua nella zona euro è salita dal negativo -0,3 % nell'ultimo trimestre del 2020 al 2,8 % nel terzo trimestre del 2021. Il dato di ottobre è pari al 4,1 %, un tasso raggiunto una sola volta da quando è iniziata nel 1997 la pubblicazione dei dati sull'inflazione nella zona euro.
Questo forte aumento dell'inflazione è dovuto principalmente all'impennata dei prezzi dell'energia, ma sembra associarsi ad una serie di aggiustamenti economici post-pandemia, il che indica che gli attuali livelli elevati sono in larga misura transitori.
Si prevede che l'inflazione nell'eurozona raggiungerà il picco del 2,4 % nel 2021, per poi scendere al 2,2 % nel 2022 e all'1,4 % nel 2023, poiché i prezzi dell'energia dovrebbero gradualmente stabilizzarsi. Per l'UE le previsioni indicano un'inflazione al 2,6 % nel 2021, al 2,5 % nel 2022 e all'1,6 % nel 2023.
Nota di Staff per la rubrica Macro/Scenari di @Euroeconomie