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Francia e Germania: sussidi all'industria Usa svantaggiano automotive europeo

24/11/2022 16:51

Euroeconomie

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Francia e Germania: sussidi all'industria Usa svantaggiano automotive europeo

Parigi e Berlino prefigurano forme di difesa della manifattura europea dalle sfide come l’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti

Con l'approvazione di misure da parte degli Usa in soccorso al comparto manifatturiero, è cresciuto l'allarme delle cancellerie europee. In sostanza, l’Ue è preoccupata per potenziali nuove barriere commerciali per i produttori europei di veicoli elettrici. Tra Parigi e Berlino fervono i contatti, in previsione di approvare un grosso piano di aiuti alle imprese per mantenerle competitive rispetto alle rivali degli Stati Uniti.

 

Troppi sussidi negli Usa spiazzano l'automotive europeo

A preoccupare le cancellerie europee è il fatto che le imprese americane possono contare, dall'agosto del 2022, sui sussidi dell’Inflation Reduction Act, la legge che l'amministrazione Biden ha approvato per il contrasto dell’inflazione e l’incentivo alla manifattura americana.

La legge sui sussidi americana ha per Biden una funzione strategica: contrastare la manifattura cinese. Vengono concessi crediti d’imposta fino a 7500 dollari per i veicoli elettrici assemblati in Nordamerica e contenenti batterie prodotte nella regione; tutti gli altri, che siano europei, cinesi o sudcoreani, non potranno accedere ai bonus, perdendone in competitività di prezzo. 

La misura preoccupa in particolare le due principali nazioni europee produttrici di automobili, ossia la Francia e la Germania.

Secondo l'analisi basata su dati ACEA ed Eurostat, già nel 2021 l'industria auto ha perso più di 50 miliardi di euro, (l'equivalente dello 0,4% del PIL in UE) rispetto al 2019. Se le previsioni sulla produzione europea in calo del -1% nel 2022 si verificheranno, la perdita nell'anno sarà di oltre 47 miliardi di euro.

 

Si muove la Commissione. Coordinamento tra Francia e Germania 

Parlando nei giorni scorsi a Bruxelles Valdis Dombrovskis, capo del commercio dell’Ue, ha dichiarato: “Abbiamo istituito una task force per affrontare questi problemi. Attualmente ci stiamo concentrando sulla ricerca di una soluzione negoziata. Si spera che ci sia la volontà degli Stati Uniti di affrontare le preoccupazioni che si stanno avendo da parte dell’Ue”.

Martedì 22 novembre i ministri dell’Economia francese Le Maire e il suo omologo tedesco Habeck, hanno emesso un comunicato congiunto per “coordinare strettamente un approccio europeo alle sfide come l’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti”, e promuovere “una politica industriale dell’Unione europea che consenta alle nostre aziende di prosperare nella competizione globale, soprattutto grazie alla leadership tecnologica”.

 

Corsa ai sussidi tra Europa e Stati Uniti?

La Commissione europea non vorrebbe dare inizio a una guerra commerciale con un alleato. Una soluzione diplomatica tra Washington e Bruxelles appare però improbabile e d è per questo che sono attivi i governi dei due Paesi europei che hanno asset industriali in evidente difficoltà rispetto al nuovo argine di protezione di Washington. Non è da escludere nei prossimi mesi che si possa aprire una corsa ai sussidi tra Europa e Stati Uniti.

 

Antonio De Chiara @euroeconomie.it


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