Conversazione con Andrea Farinazzo, responsabile salute e sicurezza UILM, a cura di Alessandro Mauriello.
Il Lavoro in questi giorni di maggio (anche per la data simbolica del Primo Maggio) ritorna al centro dell’agenda mediale, come tema dirimente per
lo sviluppo sostenibile del sistema Italia e del sistema europeo delle
imprese.
E allora come non dare seguito, a una discussione che il movimento
sindacale europeo, su Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ha avviato da anni con i policy maker comunitari e globali.
Ne parleremo con il dott. Andrea Farinazzo, responsabile Politiche per la
Salute e Sicurezza per la UILM nazionale, metalmeccanici del Sindacato di via Lucullo.
A che punto è lo stato dell’arte del suo settore in Italia sulle politiche salute e sicurezza?
Lo stato dell’arte sul tema Salute e Sicurezza nel comparto
metalmeccanico vede molteplici sviluppi soprattutto in differenziazione di contrattualistica come il Ccnl firmato da Federmeccanica e il Ccsl firmato da Stellantis, già gruppo Fiat.
Il primo vede una applicazione con la gestione al suo interno di “near miss, root causes analisys” cioè la regola dei “cinque perchè” con momenti formativi dedicati.
Mentre il secondo, vede lo svilupparsi delle 16 ore in più di aggiornamento rispetto alla legge quadro 81 per gli Rls , rappresentanti
lavoratori per la sicurezza.
Il quadro italiano viste le ultime vicende, inerenti incidenti mortali sui
luoghi di lavoro?
Il quadro italiano abbisogna di una vera svolta con la gestione nella
totalità della prevenzione e con una messa a valore della formazione,
dell’aggiornamento, dell’apprendimento, e dell’addestramento.
Con una nuova cultura della sicurezza, che credo di debba costruire a
livello sistemico non solo nelle vicende nazionali, ma in un quadro
comunitario oltre la legislazione coinvolgendo i Sindacati europei, le parti datoriali europee, e anche le agenzie che presidiano il tema, come
l’agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, la quale dal 2000
ha avviato campagne importanti come le Settimane europee o Ambienti
di lavoro sani e sicuri, in linea con il quadro strategico di salute e sicurezza sul lavoro 2021/2027, con l’approccio zero vittime.
Prendendo in considerazione anche la dimensione di genere, e le nuove
forme di lavoro come le piattaforme, quindi la dimensione del digitale,
che sta trasformando il lavoro e i processi produttivi con cinque priorità:
• Lavoro su piataforma
• Robotica avanzata e intelligenza artificiale
• Tele lavoro
• Sistemi digitali intelligenti
• Gestione dei lavoratori tramite l’intelligenza artificiale
Incentivando le buone pratiche che devono incidere sull’inclusione e sulla sostenibilità dei posti di lavoro, guardiamo agli obiettivi Agenda 2030, alle varie encicliche del Papa sul lavoro e sui diritti sociali, come pure sul tema ambientale.
Perché le imprese non adeguano a una cultura preventiva sul tema i
propri processi produttivi?
Bisogna fare in modo che gli Rls e i lavoratori siano partecipi ai Sistemi di Gestione per la Sicurezza, sfruttando le potenzialità dateci dal nuovo
accordo Stato Regioni che fa riferimento all’allocazione della legge 215
del 20121 su formazione e informazione sul tema salute e sicurezza.
Come si inverte la rotta in termini di azione e proposte operative?
Il principio cardine per l’eliminazione degli infortuni e delle morti sui posti di lavoro, avvengono anche tramite l’estensione di raccolta e di
segnalazione dei quasi infortuni in gergo tecnico, in cooperazione con
tutti gli attori che fanno parte del processo di valutazione e di azione nei
vari comparti produttivi, lavoratori compresi.