Nella serata del 21 febbraio Vladimir Putin ha riconosciutoÂ
l’indipendenza delle Repubbliche filorusse in Ucraina. Lo ha fatto servendosi del plateale proscenio della mondovisione dopo un discorso alla Nazione in cui ha sviscerato la sua narrazione sull'Ucraina come parte integrante della storia russa, ridotta alla povertà da politici corrotti al soldo dell'Occidente al potere dopo il rovesciamento nel 2014 a Kiev del premier filorusso. Una difesa delle minoranze russe in Ucraina secondo Putin bistrattate dal corso filoeuropeo ed atlantista di Kiev. Parole durissime contro la Nato che ha disatteso sin dal 1989 l'impegno con gli allora sovietici, ritiratisi da Berlino ormai senza muro, di non volersi espandersi a est della Germania riunificata.  Â
Le reazioni a Washinton e Bruxelles sono state di forte denuncia e censura di quello che, da Biden alla Von der Leyen, è considerato un grave atto di sovversione della sovranità ucraina e una sconfessione degli accordi di Minsk, spesso evocati dai leader europei come piattaforma negoziale pacifica per risolvere la crisi.Â
"L'Unione ribadisce il suo incrollabile supporto all'indipendenza, alla integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina nell'ambito dei confini internazionalmente riconosciuti. L'Ue reagirà con sanzioni dirette nei confronti di chi è coinvolto in quest'azione illegale". E' quanto si legge in una dichiarazione congiunta della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e del presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Il tweet con cui Michel ha espresso la prima reazione Ue al riconoscimento del Donbass da parte di Mosca è condiviso dall'alto rappresentare Ue Josep Borrell e dalla presidente del Pe, Roberta Metsola.
L'Unione nel corso dell'ultima plenaria ha approvato lo sostanziamento di 1,2 miliardi di euro a favore dell'Ucraina, oltre a un programma di assistenza militare.
Con lo strappo di Putin, saranno comminate sanzioni alla Russia. Per essere operative le sanzioni dovranno passare al vaglio dei Governi degli Stati membri. Le misure dovrebbero riguardare il blocco al trasferimento di tecnologie avanzate mentre per il settore finanziario sarebbe previsto il blocco degli acquisti di titoli sui mercati secondari e l'obbligo di cambiare prima in Euro tutte le transazioni tra rubli e dollari.