Sono emersi intenti di convergenza su importanti dossier economici europei dalla visita a berlino del Ministro dell'economia e delle finanze francese Bruno Le Maire a Berlino. Mercoledi 13 settembre Le Maire ha incontrato nella capitale tedesca Robert Habeck, vicecancelliere responsabile dell’Economia e della Politica climatica, e il ministro delle Finanze Christian Lindner.
L'incontro va inserito nel quadro di una ricerca concreta di avvicinamento su due questioni fondamentali nella vita economica e lo sviluppo industriale dell'Europa intera, considerando il peso politico ed economico dei due Paesi. In particolare, sono stati affrontati sia il tema della riforma del Patto di Stabilità che il sostegno da assicurare al sistema produttivo europeo.
Ormai prossimo ad essere riattivato a gennaio 2024, salvo discordie che ne dovessero rimandare la riattivazione, il Patto di Stabilità che verrà induce Parigi e Berlino a dialogare, dopo le diffidenze e le asimmetrie di vedute che hanno caraterizzato gli ultimi mesi. La Francia vuole scongiurare ritorni a rigidità, evocati invece in molti ambienti tedeschi, che potrebbero imbrigliare manovre espansive nei prossimi anni di sicuro complicati sul fronte dei debiti pubblici. Si ha l'impressione che le diplomazie economiche dei due Paesi si stiano studiando.
Sul fronte del contrasto alla concorrenza sleale dei competitors globali, Parigi e Berlino plaudono al discorso sullo Stato dell’Unione di mercoledì 13 settembre, nel corso del quale la Presidente Von der Leyen ha annunciato l’avvio di “un’indagine antisovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina”, dopo mesi di pressioni, soprattuto francesi, per far sì che l’indagine fosse contemplata tra gli strumenti da attivare.
I prezzi dei veicoli elettrici cinesi sono “tenuti artificialmente bassi da enormi sussidi statali”, ha dichiarato la von der Leyen. I sussidi statali che rendono avvantaggiano esportazioni cinesi artificialmente a buon mercato vietate dalle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Sia la Germania e Francia vogliono strutturare in difesa dalla concorrenza sussidiata cinese e statunitense, un’ambiziosa politica industriale dell’UE che protegga il sistema produttivo europeo nel suo complesso.
Antonio De Chiara@euroeconomie.it