Lunedi 13 febbraio si è tenuto a Bruxelles l'Eurogruppo di febbraio. Al termine delle riunione dei ministri finanziari dell'eurozona il presidente del consesso europeo Pascal Donohoe ha tracciato una sintesi della congiuntura economica in divenire.
'I prezzi dell'energia sono calati in misura significativa, ma le previsioni di crescita piu' pessimistiche non si sono materializzati. Ciononostante restano dei rischi e i prezzi restano a un alto livello, rischi che dobbiamo monitorare da vicino, non c'e' spazio per compiacimenti'.
A suon di dichiarazioni si è compreso all'Eurogruppo, che nel corso dei due semestri (il primo a presidenza svedese e il secondo a guida spagnola) del 2023, si delineeranno schieramenti opposti su questioni dirimenti riguardo i provvedimenti da adottare o meno nel quadro delle complesse relazioni economiche interne all'Unione.
Le sfide sul fronte del lavoro
L'eurogruppo ha dato l'opportunità al Commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni di rimarcare che la sfida del lavoro è ancora da vincere anche se il livello della disoccupazione nella Ue e' ai minimi storici: 'la prima sfida riguarda l'inflazione e l'erosione del potere d'acquisto, in un contesto in cui la crescita salariale deve rimanere coerente con l'obiettivo di far fronte all'elevata inflazione. I salari sono aumentati ma non hanno tenuto il passo con l'inflazione nel 2022'. La seconda sfida riguarda le trasformazioni strutturali che interessano i nostri mercati del lavoro: le transizioni digitale e verde, il cambiamento demografico, nonche' l'adeguamento in corso sulla scia della crisi energetica. 'Questi ci impongono di intensificare i nostri investimenti e le riforme per migliorare le competenze dei lavoratori'.
La riforma del Patto di Stabilità
La Commissione europea farà la propria proposta legislativa sulla riforma del Patto di stabilità dell'Ue, sospeso da tre anni, dopo il Consiglio europeo del 23-24 marzo, ha detto il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis arrivando all'Eurogruppo.
Nel dibattito, Dombrovskis "spera di vedere emergere un certo consenso, e poi la riforma sarà completata in base a quanto velocemente i co-legislatori ci lavorano". La Commissione ha comunicato a novembre una prima proposta di revisione della governance economica con una comunicazione.
In mattinata il Commissario Gentiloni, facendo sponda a Dombrovskis, aveva rimarcato che i progressi compiuti nel riconoscere la "necessità di avere un percorso più graduale di riduzione del debito, combinato con investimenti e riforme che favoriscano la crescita, per avere un debito sostenibile in futuro" e quindi sulla necessità di mantenere un "approccio a medio termine al nostro percorso di sostenibilità". Secondo Gentiloni è utile "continuare a discutere la relazione tra l'approccio basato sui piani nazionali, che è importante anche per l'applicazione delle regole, e la necessità di un approccio a medio termine, l'applicazione delle norme e la necessità di un quadro comune perché non possiamo avere piani nazionali decisi senza un quadro comune".
Secondo Bruno Le Maire, ministro dell'economia francese, è necessario definiamo nuove regole nei prossimi mesi. Regole che dovrebbero consentire di trovare nell'eurozona un buon equilibrio tra il ritorno a finanze pubbliche sane e la necessità di investire nell'industria carbon-free e nella lotta al cambiamento climatico. È questo equilibrio che va trovato, secondo la Francia, con regole che devono essere efficaci, adeguate e, ovviamente, che devono essere oggetto di consenso tra tutti gli Stati dell'Unione Europea.
In direzione di una proroga della clausola di sospensione del Patto di Stabilità si è espresso il ministro dell'economia italiano Giancarlo Giorgetti, ritenendo necessario non tornare fra pochi mesi ad un rigido sistema di procedure per deficit eccessivo.
Di ben altro tono erano state, prima delle riunione, le dichiarazioni dei ministri di Germania e Olanda.
l ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner arrivando al meeting di Bruxelles ha detto. "E' nostra responsabilità per le giovani generazioni avere di nuovo finanze pubbliche sostenibili", aggiungendo che "per la Germania è essenziale tornare al più presto a finanze pubbliche sane e sostenibili". Qualche spiraglio pur emerge: "siamo aperti a una maggiore flessibilità in una prospettiva di medio termine ma abbiamo bisogno di un percorso affidabile di riduzione dei disavanzi all'interno dell'Unione europea".
Più rigida la posizione olandese. In una dichiarazione della ministra delle finanze Sigrid Kaag ha precisato: nella riforma del patto di stabilita' devono esserci regole 'per un percorso di riduzione del debito misurabile con una matrice e criteri trasparenti, deve esserci una supervisione e un sistema di sanzioni se i paesi deviano dalla loro traiettoria, occorre spazio sia per investimenti e riforme in equilibrio con la riduzione del debito: tutti questi elementi sono egualmente importanti per noi'. In aggiunta la ministra olandese si e' pronunciata contro qualsiasi 'opportunita' di estendere la 'clausola' di sospensione del Patto di stabilità e crescita Ue, oltre il 2023.
Antonio De Chiara @euroeconomie.it